Spesso succede che qualcuno venga a farmi visita pur sapendo che di cuccioli disponibili non ce ne sono e che non ce ne saranno per diversi mesi.
È giusto e doveroso vedere come vengono tenuti i cani, verificare ad esempio le condizioni igieniche dell’ambiente in cui vivono, il contesto, il grado di socializzazione degli esemplari adulti, il loro temperamento.
Giusto anche voler vedere di persona e non solo via web, foto e social i nostri cani per giudicarne la bellezza o quant’altro.
Curioso il fatto invece che sempre più spesso chi viene a farci visita, più che per informarsi su quanto appena detto, venga per conoscermi personalmente e per raccontarmi la propria storia.
E non succede di rado che chi si affaccia per la prima volta a questa fantastica avventura che è quella di voler condividere la propria vita con un compagno fedele quale il cane, sia motivato da un incontrollabile desiderio di ricevere affetto.
Succede, mi raccontano, quando i figli sono ormai grandi o quando si rimane da soli, per via di una separazione o, peggio ancora, di un lutto.
Di certo far ricadere la scelta sul barbone è decisamente una scelta azzeccata, quale razza entra in simbiosi col padrone più di questa?
E comunque, quando avverto che con questi cani non si avrà più un momento di privacy, che ti aspetteranno pazienti dietro la porta del bagno finché non uscirai festeggiandoti come se non ci fosse un domani, o dormiranno a fianco a te, sotto o sopra il tuo letto – se sarà loro concesso -, che sarete oggetto del vostro ultimo sguardo reciproco prima di dormire e del primo al vostro risveglio, mi sento rispondere che sì, va bene così, è proprio questo quello che cerco.
In questi casi di cuccioli vorrei averne mille, per alleviare subito quella solitudine che traspare e perché sono sicura che riceverebbero tutte le attenzioni e le coccole di cui hanno bisogno e infine perché, ma forse questa è la motivazione principale, vedere gioia e commozione in quello sguardo quando passo il cucciolo dalle mie braccia a quelle di queste persone, mi solleva da quel groppo in gola che mi assale ogni volta che un frugoletto se ne sta andando via.
Poi mi sento ringraziare per mesi, a volte anche per anni, ma un grazie di cuore lo devo dire io, poter contribuire alla felicità delle persone è una straordinaria sensazione di appagamento, tale da rappresentare forse il vero motore del mio allevamento.